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polemica con i babbei- ITALIA FRUTTO DELLA MASSONERIA
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Autore Messaggio
Dvx87




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MessaggioInviato: Gio Feb 26, 2009 4:16 pm    Oggetto:  
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Citazione:
apposto!c'è un altro aggettivo??? Wink

il tuo sarcasmo risulta, come al solito fuoriluogo: mentre esistono parecchie decine di documenti dimostranti l'effettivo antifascismo della destra radicale sia a livello politico (volontà di assorbire il fascismo) sia a livello di prassi (le gladio), tu non porti nessuna prova a discapito di ciò quindi la tua affermazione è senza senso.
Citazione:
Più che altro il vero problema è che lo stato garantisce la libertà di riunione a chiunque indistintamente senza nemmeno andare ad indagare le finalità di un gruppo.

Mi risulta un mistero capire cosa intendi dire perchè il ragionamento mi pare elementare da capire. Mi sta bene che venga garantita la libertà d'associazione ma tale libertà deve essere subordinata alla realizzazione del bene comune quindi una associazione è legittima se non lede gli interessi della comunità.
L'associazione segreta non ha alcun motivo di esistere poichè, essendo garantita la libertà di associazione, rendersi segreti è un evidente segnale di mancanza di buonafede.
Si sta quindi criticando quell'articolo costituzionale che garantisce una indiscriminata libertà di associazione senza prendere in considerazione i fini di tale associazione.
Citazione:
cosa c'è da indagare? se tutte le cariche statali sono infiltrati della massoneri credi che abbiano bisogno di indagare?credo che lo sapranno già no? Wink

non mi pare che nessuno abbia sostenuto la non esistenza della massoneria quindi la tua affermazione mi sembra fuoriluogo e campata per aria oltre a non essere pertinente con l'argomento della discossione.
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AquilaLatina




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MessaggioInviato: Gio Feb 26, 2009 6:23 pm    Oggetto:  
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Al solito si crede che si è antifascisti solo se si agita lo spauracchio dell'antifascismo, ignorando che l'antifascismo è anche soprattutto quello di fatto, quello cioè che con la sua stessa esistenza danneggia l'immagine del Fascismo.
L'unico modo per considerare "non antifascisti" i gruppi della destra radicale è la loro stessa scomparsa dalla scena politica. Chiaro?
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Quintox



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MessaggioInviato: Gio Feb 26, 2009 7:01 pm    Oggetto:  
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Si può essere antifascisti di destra e di sinistra, di centro e di chiesa...
L'unica cosa sta nel comprendere la realtà che ci circonda, quanto a classificazioni come destra e sinistra ora come ora lasciano il tempo che trovano: i fatti parlano comunque chiaro, entrambe sono faccie della stessa medaglia antifasciste.

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Il culto delle memorie è indice sicuro del grado di civiltà di un Popolo e della coscienza che esso ha della propria forza.
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Helmut Von Moltke




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MessaggioInviato: Lun Mar 02, 2009 3:08 pm    Oggetto:  
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RomaInvictaAeterna
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Località: Roma

MessaggioInviato: Lun Mar 02, 2009 3:23 pm    Oggetto:  
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Helmut Von Moltke ha scritto:
http://www.youtube.com/watch?v=MK1OVjmEmeA Very Happy



Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing

Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing
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"La mistica appunto precisa questi valori...nella loro attualità politica...e dimostra l'universalità di luogo e di tempo del Fascismo"(Giani)


Ultima modifica di RomaInvictaAeterna il Lun Mar 02, 2009 3:25 pm, modificato 1 volta in totale
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Dvx87




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MessaggioInviato: Lun Mar 02, 2009 3:24 pm    Oggetto:  
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Very Happy
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Marcus
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MessaggioInviato: Lun Mar 02, 2009 3:51 pm    Oggetto:  
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Troppo divertente... Laughing Laughing
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" Forse che non conoscendo a fondo il pensiero del Duce si può affermare di essere fascisti? Noi diciamo di no! Che il fascismo non è istinto ma educazione e perciò è conoscenza della sua mistica,che è conoscenza di Mussolini" (N. Giani)
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AquilaLatina




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MessaggioInviato: Lun Mar 02, 2009 5:15 pm    Oggetto:  
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Ahahaha Mr. Green Mr. Green Mr. Green
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Quintox



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MessaggioInviato: Lun Mar 02, 2009 8:06 pm    Oggetto:  
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Katastrophe... Very Happy Very Happy
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CamerataSpartano14




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MessaggioInviato: Mer Mag 20, 2009 2:32 pm    Oggetto:  
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io sono un pro borboni..........sono molto esperto in amteria e mi dispiace per la loro caduta..........ma io amo l'italia......l'italia è un idea prima che il frutto della massoneria......la massoneria nei panni dell'inghilterra aveva paura di un sorpasso economico del regno delle 2 sicilie allora chiese alla massoneria di abbatterlo.......ma ormai l'italia è unita ( e neanche tutta vedi dalmazia o fiume)............e tale resterà........forse è partita dalle persone sbagliate ma l'italia è la mia patria....la mia nazione ed è il mio ideale per il quale combatto......

quindi chiunque provi a toccarla dovrà passare prima su di me e sulle mie parole.......dopo sul mio cadavere

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"Il razismo è cosa da biondi"
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"La democrazia funziona quando a decidere
sono in due e uno è malato."
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tribvnvs
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MessaggioInviato: Mer Mag 20, 2009 6:21 pm    Oggetto:  
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CamerataSpartano, in quello che tu dici c'è del vero, ma è anche vero che la massoneria, o carboneria, era l'unico modo per esprimere idee controcorrente in stati assolutisti, e per propagandarli. Questo era vero tanto nel lombardo-veneto quanto in Piemonte, che nel Regno delle 2 Sicilie ecc. In particolare però i Borboni di Napoli non erano i più teneri: vedi Re Bomba...
La Gran Bretagna ha senz'altro favorito la nascita dell'Italia unita per i suoi scopi geo-strategici-economici, ma ciò non toglie che questo fosse un passo inevitabile e dovuto nella storia del nostro paese, diviso quando tutti gli altri (tranne la Germania) era un'unica entità da secoli. Anche la Francia ha appoggiato a suo modo, per i suoi tornaconto e non oltre il limite da essa gradito, l'unità d'Italia. Non ci scordiamo Napoleone III... E allora?
Anche alcuni primati o successi napoletani nella tecnologia e in certe industrie o nella marineria, indiscutibili, non vanno sopravvalutati. L'economia era complessivamente povera, con il latifondo infruttuoso ampiamente diffuso. Vero invece che i Borbone avevano cercato di dar vita a industrie di stato molto protette, ma oggi diremmo che a parte la qualità delle stesse, la quantità aveva poca influenza sul pil complessivo.
Siamo pienamente d'accordo invece nel dire il regno di napoli è stato di fatto annesso dal piemonte come gli altri stati, senza reale unione.
Ma era lo stesso Mazzini a denunciare per primo la mancata vera unione tra gli stati, con la crezione di fatto un grande piemonte, e soprattutto che questa annessione venisse fatta con gli accordi tra le elites senza alcuna partecipazione popolare e dunque senza alcun coinvolgimento etico, morale e materiale (anzi: l'esatto opposto) degli "italiani"
Qui tutti siamo mazziniani Very Happy , lui è il profeta del risorgimento mancato, cioè di un risorgimento che aveva ottenuto l' unità sì, ma senza il popolo e soprattutto senza la sua sovranità...
Un popolo passivo (e in qualche caso, anche giustamente, ostile, come al sud) e oggetto dell'unificazione, non soggetto e protagonista, era il grande limite del risorgimento non democratico.
Il fascismo, vero erede di Mazzini, voleve risolvere il vetusto problema del risorgimento mancato, inserirendo un cittadino finalmente partecipe e consapevole in un nuovo modello di cittadinanza e democrazia corporativa, risolvendo anche nello stesso tempo (anche con opere materiali) la questione meridionale.
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Helmut Von Moltke




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MessaggioInviato: Mar Mag 26, 2009 1:52 pm    Oggetto:  
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tribvnvs ha scritto:
CamerataSpartano, in quello che tu dici c'è del vero, ma è anche vero che la massoneria, o carboneria, era l'unico modo per esprimere idee controcorrente in stati assolutisti, e per propagandarli. Questo era vero tanto nel lombardo-veneto quanto in Piemonte, che nel Regno delle 2 Sicilie ecc. In particolare però i Borboni di Napoli non erano i più teneri: vedi Re Bomba...
La Gran Bretagna ha senz'altro favorito la nascita dell'Italia unita per i suoi scopi geo-strategici-economici, ma ciò non toglie che questo fosse un passo inevitabile e dovuto nella storia del nostro paese, diviso quando tutti gli altri (tranne la Germania) era un'unica entità da secoli. Anche la Francia ha appoggiato a suo modo, per i suoi tornaconto e non oltre il limite da essa gradito, l'unità d'Italia. Non ci scordiamo Napoleone III... E allora?
Anche alcuni primati o successi napoletani nella tecnologia e in certe industrie o nella marineria, indiscutibili, non vanno sopravvalutati. L'economia era complessivamente povera, con il latifondo infruttuoso ampiamente diffuso. Vero invece che i Borbone avevano cercato di dar vita a industrie di stato molto protette, ma oggi diremmo che a parte la qualità delle stesse, la quantità aveva poca influenza sul pil complessivo.
Siamo pienamente d'accordo invece nel dire il regno di napoli è stato di fatto annesso dal piemonte come gli altri stati, senza reale unione.
Ma era lo stesso Mazzini a denunciare per primo la mancata vera unione tra gli stati, con la crezione di fatto un grande piemonte, e soprattutto che questa annessione venisse fatta con gli accordi tra le elites senza alcuna partecipazione popolare e dunque senza alcun coinvolgimento etico, morale e materiale (anzi: l'esatto opposto) degli "italiani"
Qui tutti siamo mazziniani Very Happy , lui è il profeta del risorgimento mancato, cioè di un risorgimento che aveva ottenuto l' unità sì, ma senza il popolo e soprattutto senza la sua sovranità...
Un popolo passivo (e in qualche caso, anche giustamente, ostile, come al sud) e oggetto dell'unificazione, non soggetto e protagonista, era il grande limite del risorgimento non democratico.
Il fascismo, vero erede di Mazzini, voleve risolvere il vetusto problema del risorgimento mancato, inserirendo un cittadino finalmente partecipe e consapevole in un nuovo modello di cittadinanza e democrazia corporativa, risolvendo anche nello stesso tempo (anche con opere materiali) la questione meridionale.


Il decollo industriale del mezzogiorno è stato stroncato sul nascere e mi sembra che tu stia sottovalutando le potenzialità espresse dall'economia partenopea nella prima metà dell'800.
Esistono vari modi di indurre le industrie a espandersi, l'intervento dello stato in economia è stato alla base della crescita industriale di vari stati europei (fra cui anche l'Italia) e Napoli agiva alla stessa maniera. Lo stato sovvenzionava lo sviluppo industriale attraverso la garanzia di commesse, che favorivano i due settori di punta dell'industria meridionale, quello ferriero e quello cantieristico.
Ora tu mi scrivi che queste cose incidevano in minima percentuale sul PIL, in effetti è vero, si parla del 7% nel 1860, ma devi anche capire che all'epoca persino nazioni già considerate avanzate, come il Belgio o la Francia avevano appena il 30% del PIL derivato dall'industria, lo stesso discorso vale anche per la prussia che nel 1860 aveva un settore industriale che generava circa 25% della ricchezza nazionale (all'epoca stava cominciando lo sviluppo industriale prussiano che sarebbe diventato abnorme con l'unità tedesca). Il mezzogiorno quindi era in una fase di "take-off" come si definisce storicamente, ovviamente noi non possiamo sapere se sarebbe andata a buon fine, ma i presupposti c'erano:
- Il latifondo avrebbe spinto molti contadini a recarsi nelle città alla ricerca di nuovi posti di lavoro, fornendo la manodopera a basso costo necessaria per una prima industrializzazione.
- Le politiche commerciali del regno favorivano la crescita delle industrie meridionali con il protezionismo (in barba ai british)
- Napoli aveva l'intellighenzia sufficiente a supportare la crescita industriale, con la fornitura di tecnici grazie all'università.
- La città (all'epoca la 3a in europa) era in grado di costuire un nodo di scambio abbastanza grande da fornire un mercato e uno sbocco ai prodotti industriali.
- Il regno delle due sicilie era stabile finanziariamente.
- La flotta mercantile era in grado di raggiungere mercati di sbocco extracontinentali.

Detto questo, non si tratta di un paese industriale che è già avanzato, ma di uno stato che stava iniziando a crescere da questo punto di vista, ovviamente per supportare questa crescita il regno avrebbe dovuto cambiare la sua legislazione, etc..etc.
Però non mi si venga a raccontare che i piemontesi erano più bravi di noi.

Quanto a Ferdinando II, re bomba perchè? Perchè s'è ripreso la Sicilia dai rivoltosi! E scusa cosa doveva fare? Permetterne la separazione? Certo dal mio punto di vista avrebbe anche fatto bene, visto che i siciliani sono ingestibili. (senza offesa eh)

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Dvx87




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MessaggioInviato: Mar Mag 26, 2009 7:07 pm    Oggetto:  
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Citazione:
Detto questo, non si tratta di un paese industriale che è già avanzato, ma di uno stato che stava iniziando a crescere da questo punto di vista, ovviamente per supportare questa crescita il regno avrebbe dovuto cambiare la sua legislazione, etc..etc.
Però non mi si venga a raccontare che i piemontesi erano più bravi di noi.

Tra l'altro il piemonte non era poi neanche questa potenza fino a prima di cavour tanto che la lombardia risultava più sviluppata. A mio avviso ha unificato l'Italia soltanto perchè fu il primo stato in italia che si diede questo obiettivo.

Citazione:
Quanto a Ferdinando II, re bomba perchè? Perchè s'è ripreso la Sicilia dai rivoltosi! E scusa cosa doveva fare? Permetterne la separazione? Certo dal mio punto di vista avrebbe anche fatto bene, visto che i siciliani sono ingestibili. (senza offesa eh)

Quello che mi chiedo è perchè Ferdinando non abbia mai provato ad unificare l'Italia: dopotutto la cosa non gli sarebbe stata impossibile. Il regno era in fase di take-off e l'esercito borbonico, magari con qualche ritocco, sarebbe sicuramente stato all'altezza della situazione. Più complicato, forse, gli sarebbe stato trovare qualche alleato...
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Helmut Von Moltke




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MessaggioInviato: Mar Mag 26, 2009 7:40 pm    Oggetto:  
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Dvx87 ha scritto:

Quello che mi chiedo è perchè Ferdinando non abbia mai provato ad unificare l'Italia: dopotutto la cosa non gli sarebbe stata impossibile. Il regno era in fase di take-off e l'esercito borbonico, magari con qualche ritocco, sarebbe sicuramente stato all'altezza della situazione. Più complicato, forse, gli sarebbe stato trovare qualche alleato...


Ferdinando non si sentiva italiano, si sentiva napoletano. Ti ricordi quando accennasti al fatto che nella repubblica veneta s'era sviluppato una sorta di sentimento nazionale?
Lo stesso discorso vale per Napoli e soprattutto per Ferdinando. Lui si sentiva re di Napoli e con l'Italia non aveva nulla a che spartirci (nella sua ottica), non aveva l'ambizione di unificare la penisola ed era contento di pianificare la crescita del suo regno.
La moglie di Francesco II rimproverò al marito di non aver capito invece che i tempi erano maturi per cercare di unificare la penisola e di non aver intuito che il Piemonte andava fermato.

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Dvx87




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MessaggioInviato: Mar Mag 26, 2009 7:43 pm    Oggetto:  
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già se non altro poteva puntare all'unità per anticipare le mosse del piemonte...
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