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Perchè il Popolo Italiano deve essere unito.

 
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Autore Messaggio
Lictor Adriano



Età: 34
Registrato: 11/05/11 09:47
Messaggi: 213
Località: Cremona

MessaggioInviato: Ven Giu 10, 2011 10:31 am    Oggetto:  Perchè il Popolo Italiano deve essere unito.
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Cosa unisce un piemontese e un siciliano e li divide da un Francese o da un Tedesco?

Il Nostro Popolo, prima dell' Unità, era un popolo diviso o diversi popoli confinanti?

Nell' Impero Romano, l' Italiano era considerato popolo? Quali erano quindi i suoi confini?

Il Fascismo, quali motivazioni dava all' Unità Nazionale?


E' sacrosanto puntualizzare il ruolo di salotti, interessi e massoneria e la scarsa partecipazione della gente nel processo di unificazione.
E' altrettanto necessario dare risposte a questi interrogativi, dalla cui lacuna nascono e si fomentano i più svariati secessionismi, illustrando motivazioni e avvenimenti.

Un episodio di coscienza nazionale di molto antecedente il risorgimento e soprattutto la politica moderna, è la disfida di Barletta, in cui 13 Cavalieri Italiani sfidarono e vinsero 13 Cavalieri Francesi per vendicare l' onore leso dalle parole di questi ultimi.

Cavalieri Italiani che già ai primi del '500, Italiani si sentivano orgogliosamente e proveniente da tutt' Italia, si unirono il 13 Febbraio per questo duello.


E' la diffusione di questi miti che infonde orgoglio e appartenenza, prima dei Savoia, prima dei politicanti, prima della massoneria, ma in tempi di divisione territoriale.
Se c'è una data che rappresenti la Nostra Unità, dovrebbe a mio parere propio essere il 13 di febbraio.
Oltre a questa piccola considerazione personale, voglio inoltre chiedervi:
Conoscete altri episodi di questo tipo?
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Marcus
Cittadino Fascista-Gruppo ADMIN
Cittadino Fascista-Gruppo ADMIN


Età: 50
Registrato: 02/04/06 11:27
Messaggi: 2613
Località: Palermo

MessaggioInviato: Ven Giu 10, 2011 1:15 pm    Oggetto:  
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...ma certo, a cominciare da Dante che può essere definito il precursore, il mito realizzato, almeno a livello geopolitico, dell'Unità italiana ha utilizzato molti episodi storici oltre a quello da te giustamente citato, come i Vespri Siciliani, il piccolo Balilla a Genova, Micca a Torino etc.

Per comprendere quale linguaggio sia stato utilizzato, come abbia attecchito e presso quali strati sociali sia sia diffuso tanto da generare il moto (sarebbe più corretto parlare dei "moti") risorgimentale ti consiglio un bellissimo testo quanto mai esauriente al riguardo.

Titolo: La nazione del Risorgimento. Parentela, santità e onore alle origini dell'Italia unita
Autore: Banti Alberto M.
Prezzo: € 22,00
Dati: 2011, XII-214 p., ill., brossura
Editore: Einaudi (collana Piccola biblioteca Einaudi. Nuova serie)


Il Risorgimento fu la rinascita della nazione italiana, l'epopea di una comunità oppressa che, finalmente, si risvegliava e rivendicava i propri diritti. Ma, a quell'epoca, cosa fosse effettivamente la nazione italiana era una questione che lasciava in dubbio perfino numerosi intellettuali che iniziarono a difenderne i diritti politici. Chiunque avesse guardato con attenzione alla realtà non avrebbe faticato a riconoscere che la nazione italiana non aveva alcuna radice nell'esperienza di molti di coloro che vivevano nelle più diverse parti della penisola. La nazione, dunque, non fu nient'altro che una costruzione retorica, dotata però di una straordinaria forza comunicativa, tale da convincere molti dell'esistenza di una comunità che, in effetti, non esisteva affatto. "La nazione del Risorgimento" esplora questa sorprendente operazione; ricostruisce i meccanismi attraverso i quali un pugno di intellettuali di inizio Ottocento narrarono la nazione; descrive i simboli, le immagini, le figure e i valori cui ricorsero per sollecitare la militanza patriottica; esamina la ricezione dei loro testi da parte di coloro che aderirono al movimento risorgimentale; cerca, insomma, di spiegare perché giovani e agiati signori decisero di farsi patrioti, rischiando la prigione, l'esilio, la vita.

_________________
" Forse che non conoscendo a fondo il pensiero del Duce si può affermare di essere fascisti? Noi diciamo di no! Che il fascismo non è istinto ma educazione e perciò è conoscenza della sua mistica,che è conoscenza di Mussolini" (N. Giani)
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Lictor Adriano



Età: 34
Registrato: 11/05/11 09:47
Messaggi: 213
Località: Cremona

MessaggioInviato: Lun Giu 13, 2011 6:05 pm    Oggetto:  
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Grazie, lo leggerò alla prima occasione!
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"Noi pensiamo che lo Stato sia la stessa personalità dell'individuo, spogliata dalle differenze accidentali, sottratta alla preoccupazione astratta degl'interessi particolari[..]"
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Aquilifero




Registrato: 27/05/10 18:12
Messaggi: 101
Località: Trofeo di Augusto

MessaggioInviato: Mer Giu 22, 2011 7:26 pm    Oggetto:  Re: Perchè il Popolo Italiano deve essere unito.
Descrizione:
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Lictor Adriano ha scritto:
Cosa unisce un piemontese e un siciliano e li divide da un Francese o da un Tedesco?

Il Nostro Popolo, prima dell' Unità, era un popolo diviso o diversi popoli confinanti?

Nell' Impero Romano, l' Italiano era considerato popolo? Quali erano quindi i suoi confini?

Il Fascismo, quali motivazioni dava all' Unità Nazionale?


E' sacrosanto puntualizzare il ruolo di salotti, interessi e massoneria e la scarsa partecipazione della gente nel processo di unificazione.
E' altrettanto necessario dare risposte a questi interrogativi, dalla cui lacuna nascono e si fomentano i più svariati secessionismi, illustrando motivazioni e avvenimenti.

Un episodio di coscienza nazionale di molto antecedente il risorgimento e soprattutto la politica moderna, è la disfida di Barletta, in cui 13 Cavalieri Italiani sfidarono e vinsero 13 Cavalieri Francesi per vendicare l' onore leso dalle parole di questi ultimi.

Cavalieri Italiani che già ai primi del '500, Italiani si sentivano orgogliosamente e proveniente da tutt' Italia, si unirono il 13 Febbraio per questo duello.


E' la diffusione di questi miti che infonde orgoglio e appartenenza, prima dei Savoia, prima dei politicanti, prima della massoneria, ma in tempi di divisione territoriale.
Se c'è una data che rappresenti la Nostra Unità, dovrebbe a mio parere propio essere il 13 di febbraio.
Oltre a questa piccola considerazione personale, voglio inoltre chiedervi:
Conoscete altri episodi di questo tipo?


Quello che unisce un piemontese e un siciliano? Prima facie si potrebbe dire la lingua ma sarebbe troppo facile, ti propongo questo criterio: la sofferenza, la sofferenza data da uno stato di debolezza e schiavitù indotta dagli stranieri che scendevano dalle alpi e si facevano tutto lo stivale uccidendo incendiando saccheggiando e stuprando... venendo a mangiare " la buona carne degli italiani" per dirla con Malaparte
E con questo ho anche risposto alla tua seconda domanda; noi italiani siamo i discendenti degli oppressi mentre francesi e i tedeschi sono, ahimè ,figli degli oppressori. E se ci fai caso anche in sede di unione europea odierna ogni tanto se lo ricordano e trattano noi Italiani come pezze da piedi. ( V. ad es. questione immigrazione).

Il nostro popolo era un popolo unito che era tenuto diviso per tenerlo debole: non a caso i fenomeni di unificazione ( lega lombarda - non quella di Bossi-o Federico II di Svevia) furono stroncati anche con il placet papalino che temeva di perdere il potere temporale come ha puntualmente perso avvenuta l'unificazione.

Il titolo di cittadino romano era era stato esteso a tutti gli abitanti della penisola e i suoi confini erano, più o meno, quelli di adesso.

La motivazione che dava il fascismo all'unità nazionale era essenzialmente quello della dignità, la dignità di chi ha la consapevolezza di non essere da meno degli altri ,una dignità pagata col sangue versato sia nel risorgimento e sia nella Grande Guerra.

Una dignità che mosse, certamente, il Fieramosca e i suoi compagni ad andare a suonarle ai francesi.

Ciao

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