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Critica di Marx alla Religione, esposta da un Marxista
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Marxist-leninist




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MessaggioInviato: Gio Feb 25, 2010 7:41 pm    Oggetto:  Critica di Marx alla Religione, esposta da un Marxista
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Ne approfitto per postare questo:


Le Critiche di Marx alla religione:


Marx ha praticamente dimostrato che l'alienazione che l'operaio della società capitalistica vive e avverte di vivere sul piano economico, trova il suo equivalente sovrastrutturale in quello che accade al credente sul piano religioso. Ovverosia, "l'operaio si viene a trovare rispetto al prodotto del suo lavoro come rispetto ad un oggetto estraneo"(così nei Manoscritti economico-filosofici, ed. Einaudi 1970, p. 72). Estraneo appunto perché, pur essendo la merce un suo prodotto, di fatto non gli appartiene, essendo a lui separata giuridicamente la proprietà della fabbrica.

Questa alienazione materiale trova il suo riflesso in quella spirituale della religione, la quale recepisce e giustifica, modificando continuamente i suoi contenuti, l'estraniazione materiale del capitalismo. E così, "quante più cose l'uomo trasferisce in Dio, tanto meno egli ne ritiene in se stesso"(ib.). Un legame così esplicito di capitalismo e religione sarà ricorrente in tutta l'opera marxiana, anche se mai sviluppato in maniera analitica.

Nel capitalismo, quindi, persino la legge naturale dello sviluppo industriale, che dovrebbe portare direttamente, sul piano spirituale, all'ateismo, diventa motivo di perpetuazione dell'alienazione religiosa. Nel senso che se è vero che "i miracoli divini diventano superflui a causa dei miracoli dell'industria"(op.cit., p. 81), è altresì vero che, col capitalismo, i miracoli dell'industria tornano a vantaggio solo di poche persone proprietarie, mentre al lavoratori non resta che continuare a sperare -come vuole la religione- nei miracoli divini, almeno sino a quando essi non si accorgeranno che "non gli dèi, non la natura, ma soltanto l'uomo stesso può essere questo potere estraneo al disopra dell'uomo"(ib.).

Questa è una delle ragioni per cui secondo Marx "la critica della religione" va considerata come "il presupposto di ogni critica". Cioè l'operaio può iniziare a criticare il capitalismo partendo dalla critica della religione (in questo Marx si mostrava erede di tutti gli studi compiuti in Germania dalla Sinistra hegeliana. Viceversa Lenin non avrà bisogno di questo passaggio intellettualistico, in quanto per lui il capitalismo andava criticato per le proprie contraddizioni interne, e questo allo scopo di organizzarne un superamento di tipo politico. La critica della religione è sempre stata considerata da Lenin un aspetto di secondaria importanza, anche se proprio lui pretendeva da parte del partito una propaganda ateo-scientifica: cosa che in Europa occidentale i partiti comunisti non hanno quasi mai fatto).

Marx assegnò all'ateismo un valore di "presupposto di ogni critica" perché nei paesi capitalisti qualunque aspetto sovrastrutturale, in aperta contraddizione con quelli strutturali (rivoluzione industriale, macchinismo, dominio della natura, benessere materiale...), si è sempre caratterizzato per il suo stretto legame con l'ideologia religiosa, o comunque con l'illusione di matrice religiosa.

Prima del socialismo scientifico ogni morale era di origine religiosa, persino quella del socialismo utopistico, è così ogni diritto, ogni politica, arte o scienza. Il contenuto di tutte le scienze era costretto a esprimersi in un involucro religioso. Riflettendo le contraddizioni antagonistiche della loro epoca, tutte le scienze manifestavano in modo illusorio, cioè sostanzialmente religioso, il loro tentativo di risolverle, e questo avveniva anche quando gli uomini cercavano di emanciparsi dalla religione. Ecco perché sino al socialismo scientifico la lotta contro la religione altro non è stata che la lotta di alcune idee religiose contro altre.

Oggi, sotto il capitalismo, le forme ideologiche conservano il loro carattere illusorio pur avendo perso lo stretto legame con la religione (legame che comunque può sempre essere ripristinato, all'occorrenza). Nei confronti della religione la borghesia ha sempre avuto un duplice e apparentemente contraddittorio atteggiamento: di critica, nel momento dell'ascesa al potere economico e politico; di compromesso, nel momento della conservazione di tale potere. Di critica per potersi emancipare dal modo di produzione economico cui la religione era legata (quello feudale); di compromesso (o meglio di strumentalizzazione, per quanto reciproca) per poter impedire alla classe operaia di emanciparsi dal modo di produzione borghese.

Nel Terzo mondo, ove la critica della religione non ha raggiunto le punte ateistiche dell'Occidente, quando l'operaio credente abbraccia ideologie di tipo socialista (p.es. la Teologia della liberazione) facilmente gli viene attribuito dalla chiesa l'appellativo di "eretico" ed ovviamente lo si minaccia di "scomunica". Un atteggiamento così autoritario, da parte della chiesa romana, è stato tenuto in Italia e per buona parte d'Europa almeno sino agli anni '70. Di qui la decisione, da parte degli operai credenti, di abbandonare la religione, proseguendo in maniera laica la propria opposizione al capitalismo.

Se la chiesa cattolica non si fosse legata così strettamente agli interessi del capitale, probabilmente gli operai cattolici avrebbero smesso d'essere credenti con meno facilità, o forse avrebbero contestato il capitalismo con meno decisione.

In ogni caso questo spiega il motivo per cui nel socialismo il regime di separazione di Stato e chiesa è un aspetto sovrastrutturale necessario alla socializzazione dei mezzi di produzione. Certo, se la religione non si fosse compromessa nel difendere il capitalismo (o il feudalesimo), il legame tra i due aspetti (separazione giuridica e collettivismo economico) potrebbe anche non essere indispensabile, ma è fuor di dubbio che là dove esistono più religioni (senza peraltro considerare l'ateismo), il socialismo non può che optare per il regime di separazione.

A Marx comunque non bastava l'emancipazione meramente "politica" dalla religione (come per Bauer); voleva anche quella umana, e questo inevitabilmente implicava il rovesciamento dei rapporti produttivi, in quanto l'umano per lui coincideva col sociale e non solo -come per Feuerbach- con la coscienza personale. L'atteggiamento dei confronti della religione andava privatizzato, ma non quello nei confronti della società che produce l'illusione religiosa.

La religione si pone sempre laddove esistono delle contraddizioni socioeconomiche basate sui conflitti di classe. Quando le classi antagonistiche si servono della religione politicamente (come fenomeno sociale) o ideologicamente (come convinzione personale), esse lo fanno o per illudersi (se sono oppresse), o per illudere (se invece opprimono). La religione infatti è allo stesso tempo - come dice Marx - "l'espressione della miseria reale e la protesta contro questa miseria" (ovviamente sempre nell'ambito dell'illusione). Rovesciare i rapporti di produzione antagonistici significa "rinunciare non solo alle illusioni sulla propria condizione, ma anche a una condizione che ha bisogno di illusioni"(Marx).

Il proletariato -secondo Marx- sa che la sua emancipazione umana è legata al possesso dei mezzi produttivi e se questo obiettivo riesce a conseguirlo non può trasformarsi in un nuova classe dirigente che usa la religione in maniera strumentale, perché vuol rendere partecipe tutta la società di questo suo possesso.

Etica e religione

Il rapporto che Marx stabilisce tra economia borghese e protestantesimo non è mai stato molto chiaro nelle sue opere. Da un lato infatti egli ha sempre considerato la religione una sovrastruttura dell'economia; dall'altro però ha spesso scorto nell'economia borghese delle caratteristiche tipicamente religiose (che assumevano forme laicizzate).

Marx ha costatato lo stretto rapporto tra i due aspetti, ma ha scarsamente analizzato l'evoluzione del fenomeno religioso in rapporto all'evoluzione del contesto storico ad esso correlato. Marx in effetti non è uno storico in senso lato, ma uno storico dell'economia o al massimo della politica. Engels, in tal senso, ha prodotto qualcosa di significativo con gli studi sul Cristianesimo primitivo (che però riprendono le tesi della Sinistra hegeliana) e sulla Riforma protestante.

Marx non ha analizzato per niente il riflesso del fenomeno religioso sul contesto socioeconomico corrispondente, ovvero i condizionamenti culturali della religione sui rapporti sociali. Qui occorre servirsi dei lavori di Weber - il "Marx della borghesia".

Marx e Weber

Il nesso che Marx poneva, nei Manoscritti parigini del '44, tra economia capitalistica e religione cristiana, racchiude, in nuce, tutte le analisi sociologiche di Weber, anche se Marx ha avuto il torto di non proseguire quelle ricerche, essendosi dedicato esclusivamente all'analisi economica.

Weber ha proseguito quelle ricerche, ma da punto di vista borghese, cioè mascherando le contraddizioni antagonistiche del capitalismo.

Ora bisognerebbe proseguire quelle ricerche dal punto di vista dell'umanesimo socialista.

cfr Marx e Weber sull'evoluzione delle forme economiche e sociali

Pro e contro Marx

Quando si critica Marx bisogna fare dei distinguo molto importanti.

Non ha senso infatti sostenere -come fa Max Scheler- che Marx considerava l'uomo un mero prodotto di condizioni economiche. Un limite di questo genere può essere riscontrato nel Marx "economista", quello posteriore al Manifesto, ma non lo si può certo riscontrare nel Marx dei Manoscritti parigini o in quello delle Tesi su Feuerbach.

Nello stesso Capitale Marx non ha mai accettato completamente la tesi della subordinazione della volontà umana alle condizioni economiche. In realtà Marx non ha mai smesso di fare il politico rivoluzionario (molto importante è stato il suo impegno nell'Internazionale).

Certamente il Marx "inglese" è stato meno rivoluzionario del Marx "franco-tedesco". La sua sopravvalutazione del fattore economico è dipesa appunto dal calo della tensione rivoluzionaria, nonché dalla subordinazione del "fattore umano" a quello "politico".

Il fatto è però che individui come Max Scheler rimproverano a Marx l'eccessivo economicismo non tanto perché lo avrebbero preferito più rivoluzionario, quanto perché, al contrario, lo avrebbero preferito più "idealista", più "hegeliano"...

A Marx, in realtà, si sarebbe dovuto rimproverare un'altra cosa, e cioè il fatto che la storia non può essere creata solo dall'homo faber. La storia non è né storia economica , né storia politica, ma è storia dell'uomo, globalmente o integralmente inteso. E' in questa storia che per miopia o per opportunismo si tende a privilegiare l'economia o la politica.

Dal punto di vista umano, ogni scienza, ogni attività, ogni forma di pensiero è relativa. Gli aspetti etici o culturali non sono meno importanti di quelli politici o economici. Gli uni senza gli altri non possono sussistere. Quando si privilegia un fattore rispetto a un altro, le conseguenze sono sempre devastanti, poiché sulle basi dell'unilateralismo non si può mai costruire una società democratica.

Non si diventa più "realisti" opponendo all'ideologia filosofica o religiosa il primato del lavoro umano. Un lavoratore non è di per sé migliore di un prete. Finché non si affronteranno le cose in maniera globale, la diatriba fra idealismo e materialismo non finirà mai.

Si pensi p.es. a questa assurdità: il marxismo ha sempre sostenuto che il lavoro è "umano" soltanto quando esso dirige coscientemente le forze naturali ad operare nell'interesse dell'uomo.

I fatti cos'hanno dimostrato? Che se l'uomo si concepisce anzitutto come homo faber, l'impatto sulla natura è catastrofico.

Perché ciò non avvenga, la società ha bisogno di uomini che si adeguino ai processi naturali, che rispettino sino in fondo tutte le leggi della natura e che non compiano assolutamente, attraverso il lavoro, delle modifiche irreversibili all'ambiente naturale. Solo così l'uomo può sperare di campare in eterno.

Questo non per dire che la natura è più importante dell'uomo, ma per impedire che l'uomo si evolva contro i processi della natura. Delle due l'una: o la sua evoluzione è conforme a tali processi, e allora tra uomo e natura ci sarà sempre un'intesa perfetta, oppure si è in presenza di una involuzione verso la barbarie.

Dobbiamo assolutamente toglierci dalla testa l'idea che l'uomo potrà diventare tanto più "umano" quanto più saprà coscientemente dominare la natura. Ogni forma di "dominio" (avvenga essa sotto il capitalismo o sotto il socialismo) porterà alla morte sia la natura che l'uomo.

Molto più importante del lavoro, in realtà, è lo spirito collettivo con cui si vive in una determinata comunità; quello spirito che non sta a distinguere la produttività di un lavoro da un altro, che non si fa scrupolo di mansioni economicamente improduttive (se tutta la comunità è consenziente), che non fa dipendere la dignità di un uomo o di una donna dal lavoro che fa...

Il marxismo ha valorizzato il lavoro per contrastare lo sfruttamento, ma anche la borghesia, agli inizi della sua "carriera storica", aveva privilegiato il lavoro per combattere il parassitismo delle classi feudali.

Se si decide di privilegiare il lavoro, ad un certo punto si finirà col creare situazioni di sfruttamento, poiché l'assenza di valori ontologici prima o poi porta a desiderare di vivere sulle spalle degli altri. Sotto il capitalismo è l'imprenditore (singolo o associato) che si assume il ruolo di sfruttatore; sotto il "socialismo reale" questo ruolo è stato assunto dallo Stato, con tutti i suoi apparati burocratico-amministrativi.

Il "socialismo reale" aveva per così dire "idealizzato" lo sfruttamento, in quanto un ente astratto: lo Stato (che doveva personificare l'interesse generale) aveva preso il posto di una figura soggettiva: l'imprenditore (che nel capitalismo ha sempre anteposto gli interessi privati a quelli pubblici).

Non è certo stato il puro e semplice primato concesso al lavoro che ha impedito la possibilità di uno sfruttamento economico. Qui è la mentalità che deve cambiare. Non può essere solo questione di forme o di condizioni in cui avviene l'attività lavorativa.

Per poter realizzare delle condizioni lavorative ottimali, veramente democratiche, occorre educare gli esseri umani a capire l'importanza del bene comune. E questo è un lavoro di tipo etico, pedagogico, culturale, sociale, oltre che politico e rivoluzionario.

Si tratta di un'opera di persuasione molto difficile e complessa, poiché implica una metanoia, cioè una conversione interiore, che deve tradursi, concretamente, in azioni esteriori, alternative a quelle dominanti.
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MessaggioInviato: Gio Feb 25, 2010 8:56 pm    Oggetto:  
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E' stata la Storia a mostrare che queste idiozie erano completamente infondate. La storia del crollo dell'URSS, di Solidarnosh in Polonia, di Medjugorje nella Yugoslavia comunista ecc. dimostrano inequivocabilmente la falsità di queste teorie.

Ancora blaterate?????
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MessaggioInviato: Gio Feb 25, 2010 10:22 pm    Oggetto:  
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Quello che non mi piace di questo discorso è la riduzione della realtà e della mente umana ad una serie di principi razionali perfettamente prevedibili a cui ci si arriva semplicemente usando la logica. Secondo me è molto riduttivo della natura umana e, senza tirare in ballo la religione, basta prendere in mano un manuale di psicoanalisi per rendersene conto.
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MessaggioInviato: Ven Feb 26, 2010 3:49 pm    Oggetto:  
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tribvnvs ha scritto:
E' stata la Storia a mostrare che queste idiozie erano completamente infondate. La storia del crollo dell'URSS, di Solidarnosh in Polonia, di Medjugorje nella Yugoslavia comunista ecc. dimostrano inequivocabilmente la falsità di queste teorie.

Ancora blaterate?????


Evidentemente le scuole di Frattocchie sono più potenti di una religione se sono in grado di diffondere ancora, nonostante tutto quello che è successo, tutte queste solennissime BOIATE!

E questo mi fa incxxxare di più, perchè se ci fossero state scuole fasciste a quest'ora non staremmo qui ad affondare nel letame!

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"La mistica appunto precisa questi valori...nella loro attualità politica...e dimostra l'universalità di luogo e di tempo del Fascismo"(Giani)
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Damabianca




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MessaggioInviato: Ven Feb 26, 2010 5:02 pm    Oggetto:  
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Il brutto è che ho conosciuto comunisti che associano capitalista= cattolico.
Questa è pure follia.. il problema tra comunismo e religione è questo:
Marx non è ateo come si pensa, Marx venera "l'anti-Dio", nel comunismo è l'uomo che si fa Dio e come tale anela al paradiso utopico in terra, è facile l'associazione a Lucifero che ribellandosi a Dio vuole diventare come lui, il comunista è un uomo accecato dall'arroganza, per quello il comunismo costruisce e sempre costruirà un inferno in terra anzichè un paradiso, come del resto è dimostrato dai fatti storici, in poche parole il comunista è un illuso.
Ma l'attuazione della parodia assoluta verso il cristianesimo, è raggiunta con il Cosmismo, veramente è qualcosa di enormemente palese.
E francamente dopo questa analisi non mi stupirebbe nemmeno se il famoso legame di Marx all'esoterismo-satanismo non fosse solo un ipotesi.
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MessaggioInviato: Ven Feb 26, 2010 5:15 pm    Oggetto:  
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Damabianca ha scritto:
Il brutto è che ho conosciuto comunisti che associano capitalista= cattolico.
Questa è pure follia.. il problema tra comunismo e religione è questo:
Marx non è ateo come si pensa, Marx venera "l'anti-Dio", nel comunismo è l'uomo che si fa Dio e come tale anela al paradiso utopico in terra, è facile l'associazione a Lucifero che ribellandosi a Dio vuole diventare come lui, il comunista è un uomo accecato dall'arroganza, per quello il comunismo costruisce e sempre costruirà un inferno in terra anzichè un paradiso, come del resto è dimostrato dai fatti storici, in poche parole il comunista è un illuso.
Ma l'attuazione della parodia assoluta verso il cristianesimo, è raggiunta con il Cosmismo, veramente è qualcosa di enormemente palese.
E francamente dopo questa analisi non mi stupirebbe nemmeno se il famoso legame di Marx all'esoterismo-satanismo non fosse solo un ipotesi.


Non lo è. Come non lo è il legame di Hitler con la Società di Thule, esoterico-occultista, nella quale si formò.

Il Comunismo, come il Nazismo, si fondano sulle filosofie positiviste dell' 800. Appestate da razionalismo e scinetismo di quart'ordine, in realtà solo filosofie che non contemplavano la scienza se non dal loro punto di vista! Infatti, di "scientifico" nel socialismo di Marx non c'è NULLA. Di filosofico tutto.

Certamente da un punto di vista religioso il Comunismo, come il Nazismo et similia, sono idee sataniche. Ma di questo ne abbiamo avuto triste conferma guardando ai loro risultati.. Così come guardiamo oggi ai risultati del Liberal-liberismo. Un disastro inumano.

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Damabianca




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MessaggioInviato: Ven Feb 26, 2010 5:47 pm    Oggetto:  
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esatto, straquoto!
Ma i riferimenti al cristianesimo sono piuttosto palesi, esempio: la risurrezione dei morti cosmista (ancora c'è chi crede di risuscitare Lenin!), l'uomo che vince la morte e si che si vuole fare Dio e come dicevo il paradiso in terra. Più parodia di questa, un vero e proprio scimmiottamento. e pensare che la maggior parte dei comunisti ignora la natura esoterica della loro ideologia..
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MessaggioInviato: Dom Feb 28, 2010 12:37 pm    Oggetto:  
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Caro amico,
Al di là delle credenze religiose dei singoli (io non sono cattolico) c'è più di una falla enorme in tutto questo discorso.

1) L'associazione tra imprenditore-capitalista e cattolico è completamente campata per aria ed è proprio il qui citato max weber a sostenere ciò. La mentalità cattolica (ma io direi del cristianesimo in generale) è per sua natura anticapitalista. Il guadagno per il guadagno è considerato alla stregua della usura nel cristianesimo. Nel medioevo i comuni più religiosi impedivano addirittura il tasso d'interesse sui prestiti in denaro e, sovente, non accettavano nemmeno i prestiti se non in forma di donazioni. L'unica confessione cristiana che ha delle somiglianze con il capitalismo è il calvinismo, il quale lega la condizione sociale al proprio stato nella vita ultraterrena. Dunque l'uomo calvinista tende a guadagnare il più possibile perchè, se ciò succede, significa che Dio l'ha destinato, oltre che a rendere un servizio alla comunità, alla salvezza eterna. Questa mentalità ha poi perso la sua valenza religiosa e si è trasformata in un meccanismo sociologico che, appunto, ha favorito il diffondersi del capitalismo. Non è un caso che i "padri pellegrini" fossero dei calvinisti come non è un caso che i luoghi di maggior diffusione del calvinismo siano stati i luoghi di maggior diffusione del capitalismo.
Al contrario cattolicesimo ed ortodossia sono stati a lungo movimenti antimoderni ed anticapitalisti. Quasi tutti i movimenti reazionari dell'800 si rifacevano a concetti di queste due religioni. Le stesse concezioni di queste religioni (che non vedono nel povero un reietto ma un uomo vicino ai patimenti di Cristo). Mi pare che qui si faccia grossa confusione.

2) il ragionamento che sta alla base di questo scritto è chiaro ma è la stessa"scienza a smentirlo". Se la natura dell'uomo è razionale allora come mai esiste l'inconscio? Se la natura dell'uomo fosse così razionale come appare da questi argomentazioni allora l'inconscio non esisterebbe e qualsiasi cosa un essere umano faccia o dica è esclusivamente frutto del suo pensiero e della sua volontà. In realtà basta prendere in mano Freud o Jung per rendersi conto che ciò non corrisponde a realtà.
Ogni uomo ha una parte razionale ma ha anche una parte che non controlla direttamente e che non controllerà mai. Spesso i confini tra razionale ed irrazionale sono molto labili. Come affermato da Pareto, infatti, può capitare che spiegazioni razionali siano state indotte da sentimenti irrazionali provenienti dal nostro inconscio. Le due cose si influenzano reciprocamente quindi non riesco a capire come un campo così delicato come l'ultraterreno possa essere spiegato utilizzando soltanto la razionalità più spinta!
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MessaggioInviato: Ven Mar 05, 2010 7:16 pm    Oggetto:  
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Citazione:
E' stata la Storia a mostrare che queste idiozie erano completamente infondate. La storia del crollo dell'URSS, di Solidarnosh in Polonia, di Medjugorje nella Yugoslavia comunista ecc. dimostrano inequivocabilmente la falsità di queste teorie.



Le parole che ho sottolineato sono una contraddizione. Se vuoi ti posto un'articolo che ti farà aprire gli occhi riguardo alla Yugoslavia, se era o no socialista.
Comunque sono analisi infondate.

Citazione:

Quello che non mi piace di questo discorso è la riduzione della realtà e della mente umana ad una serie di principi razionali perfettamente prevedibili a cui ci si arriva semplicemente usando la logica. Secondo me è molto riduttivo della natura umana e, senza tirare in ballo la religione, basta prendere in mano un manuale di psicoanalisi per rendersene conto.



Ma per niente.
Non è una riduzione della realtà, nè della mente umana; è la pura e vera realtà, cruda, fredda, che distrugge le fiabette del ''tutti e felici e contenti nel paradiso''...
è duro da accettare, lo so.

Citazione:

Evidentemente le scuole di Frattocchie sono più potenti di una religione se sono in grado di diffondere ancora, nonostante tutto quello che è successo, tutte queste solennissime BOIATE!

E questo mi fa incxxxare di più, perchè se ci fossero state scuole fasciste a quest'ora non staremmo qui ad affondare nel letame!



No!!!
Se vuoi, in un topic a parte, ti parlo di come nelle scuole, nella mia soprattutto (Che è, detto a malincuore, una scuola fascista, costruita sotto questa tremenda dittatura) si sia arrivati ad un fascismo, nazismo, nazi-fascismo, ditelo come volete (La differenza c'è, lì accomuno perchè quasi tutti stanno da questa parte), ma, per un vero Marxista-Leninista, è una vera agonia, vivere in un ambiente come questo.
Provare per credere.
Io ho studiato a parte, seppur non sono mai stato fascio o nazi, all'inizio ero molto più propenso per scegliere quelle vie; da quando ho cominciato a leggere Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, bè, sapete quel che è successo.


Citazione:
Il brutto è che ho conosciuto comunisti che associano capitalista= cattolico.
Questa è pure follia.. il problema tra comunismo e religione è questo:
Marx non è ateo come si pensa, Marx venera "l'anti-Dio", nel comunismo è l'uomo che si fa Dio e come tale anela al paradiso utopico in terra, è facile l'associazione a Lucifero che ribellandosi a Dio vuole diventare come lui, il comunista è un uomo accecato dall'arroganza, per quello il comunismo costruisce e sempre costruirà un inferno in terra anzichè un paradiso, come del resto è dimostrato dai fatti storici, in poche parole il comunista è un illuso.
Ma l'attuazione della parodia assoluta verso il cristianesimo, è raggiunta con il Cosmismo, veramente è qualcosa di enormemente palese.
E francamente dopo questa analisi non mi stupirebbe nemmeno se il famoso legame di Marx all'esoterismo-satanismo non fosse solo un ipotesi.



Mi spiace, ma questo commento è esilarante...
bellissimo! ahahahah

Citazione:

Certamente da un punto di vista religioso il Comunismo, come il Nazismo et similia, sono idee sataniche.



nooo, ma perchè? eri riuscito scrivere un post decente per una degna risposta, e guarda cosa mi combini? Gulag! Very Happy


Citazione:
esatto, straquoto!
Ma i riferimenti al cristianesimo sono piuttosto palesi, esempio: la risurrezione dei morti cosmista (ancora c'è chi crede di risuscitare Lenin!), l'uomo che vince la morte e si che si vuole fare Dio e come dicevo il paradiso in terra. Più parodia di questa, un vero e proprio scimmiottamento. e pensare che la maggior parte dei comunisti ignora la natura esoterica della loro ideologia..



Ma sai cos'è il Marxismo-Leninismo o mi prendi in giro?


Comunque, bello il tuo ultimo post Dvx87, mi hai fatto rimboccare le maniche, e merita una grande risposta! Wink
(Quà sono serio.)


Citazione:
1) L'associazione tra imprenditore-capitalista e cattolico è completamente campata per aria ed è proprio il qui citato max weber a sostenere ciò. La mentalità cattolica (ma io direi del cristianesimo in generale) è per sua natura anticapitalista. Il guadagno per il guadagno è considerato alla stregua della usura nel cristianesimo. Nel medioevo i comuni più religiosi impedivano addirittura il tasso d'interesse sui prestiti in denaro e, sovente, non accettavano nemmeno i prestiti se non in forma di donazioni.



Tutti sappiamo cos'è il cristianesimo; è per natura anti-capitalista, ma i capitalisti vogliono spargere le balle cristiane per dare il cosiddetto contentino alle masse lavoratrici sfruttate. Capisci? è come se io un bel giorno andassi in giro per l'italia a inventare una nuova religione, chi la seguirebbe? in pochi, anzi, quasi nessuno, o addirittura nessuno. Perchè? Perchè le religioni sono tutte belle chè fatte, sono state create dai popoli nomadi o superarretrati vissuti nell'avanti cristo, perchè? Per rispondere a domande esistenzionali, ovviamente. e quali sono? sono principalmente: da dove viene l'uomo? dove è nato l'uomo ed il mondo? chi ha creato tutto questo? bè, le sai anche tu, spero. in seconda analisi quel che dici è vero, il cristianesimo predica così; ma non è altro che la credenza putrecrescente dell'italia. Ci rimane a noi la scelta da fare: l'uso della ragione, della sapienza, l'essere razionali, capire, studiare, analizzare; oppure, come fate voi (religiosi): rimanere nell'ignoranza più totale, credere a cose scritte da uomini nell'avanti cristo...ecc...ecc...ecc...
Il cristianesimo predica la povertà, quando i preti sono i primi a battere cassa e pensare ai profitti, ora mi chiedo, chi pensa ai profitti? i capitalisti, perfetto... ora vedi che il paragone non è tanto più lontano e difficile, o impossibile, da fare...anzi... è azzeccato! la società, dopo la rivoluzione industriale, si è evoluta, sviluppata, siamo come eravamo e come siamo adesso, massa intrinseca con attività motorie, una struttura complicata, un mammifero complicato. Questo siamo! nel tempo era d'obbligo crearsi degli idoli e delle ragioni di vita, ed ovviamente si sono create, di conseguenza, fandonie bellissime (contraddizione) e favole bellissime, stupende, ma con l'uso della ragione sono state demolite. Una di queste è il cristianesimo.
Potrei andare avanti notti a scriverti riguardo a come l'uomo si sia creato questi culti, ma rientra nella normalità. No problem.


Citazione:
Dio l'ha destinato, oltre che a rendere un servizio alla comunità, alla salvezza eterna.



ma lo capisci che erano palle per l'arrichimento personale?


Citazione:
Questa mentalità ha poi perso la sua valenza religiosa e si è trasformata in un meccanismo sociologico che, appunto, ha favorito il diffondersi del capitalismo. Non è un caso che i "padri pellegrini" fossero dei calvinisti come non è un caso che i luoghi di maggior diffusione del calvinismo siano stati i luoghi di maggior diffusione del capitalismo.
Al contrario cattolicesimo ed ortodossia sono stati a lungo movimenti antimoderni ed anticapitalisti. Quasi tutti i movimenti reazionari dell'800 si rifacevano a concetti di queste due religioni. Le stesse concezioni di queste religioni (che non vedono nel povero un reietto ma un uomo vicino ai patimenti di Cristo). Mi pare che qui si faccia grossa confusione



Per fortuna che c'è il Marxismo-Leninismo.


Citazione:
Se la natura dell'uomo è razionale allora come mai esiste l'inconscio? Se la natura dell'uomo fosse così razionale come appare da questi argomentazioni allora l'inconscio non esisterebbe e qualsiasi cosa un essere umano faccia o dica è esclusivamente frutto del suo pensiero e della sua volontà. In realtà basta prendere in mano Freud o Jung per rendersi conto che ciò non corrisponde a realtà.



La coscienza dell'uomo è scaturita semplicemente dalla materia giunta ad un certo livello di trasformazione... all'inizio tutte le persone, hanno dovuto creari cuulture, tradizioni, culti, usanza, credenze e tante altre cose... il cristianesimo ti dà una speranza bellissima, ma, per frotuna l'uomo razionale esiste/è esistito ed esisterà, ha capito che si trattava di una falsità creata per vivere, e, maturata, per il profitto del vaticano...

Citazione:

Ogni uomo ha una parte razionale ma ha anche una parte che non controlla direttamente e che non controllerà mai. Spesso i confini tra razionale ed irrazionale sono molto labili. Come affermato da Pareto, infatti, può capitare che spiegazioni razionali siano state indotte da sentimenti irrazionali provenienti dal nostro inconscio. Le due cose si influenzano reciprocamente quindi non riesco a capire come un campo così delicato come l'ultraterreno possa essere spiegato utilizzando soltanto la razionalità più spinta!



Se tu avessi maturato una mentalità di classe, non ti faresti queste seghe mentali, caro mio! Very Happy
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Dvx87




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MessaggioInviato: Ven Mar 05, 2010 9:03 pm    Oggetto:  
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Tutti sappiamo cos'è il cristianesimo; è per natura anti-capitalista, ma i capitalisti vogliono spargere le balle cristiane per dare il cosiddetto contentino alle masse lavoratrici sfruttate. Capisci? è come se io un bel giorno andassi in giro per l'italia a inventare una nuova religione, chi la seguirebbe? in pochi, anzi, quasi nessuno, o addirittura nessuno.

I capitalisti non hanno bisogno della religione per diffondere il loro pensiero. Al massimo la religione, per un certo periodo, è stato un mezzo formale per fare bella figura in società. In realtà il capitalista diffonde la sua mentalità e la sua ideologia senza bisogno di prendere a prestito le ideologie o religioni degli altri. Non a caso chi oggi fa' i sermoni sul capitalismo non ha bisogno di appoggiarsi alla religione.

Citazione:
Perchè? Perchè le religioni sono tutte belle chè fatte, sono state create dai popoli nomadi o superarretrati vissuti nell'avanti cristo,

Questa è una affermazione discutibili perchè molte religioni sono state crate da popoli tutt'altro che arretrati. Per esempio, il zoroastrismo è stato creato dai persiani tutt'altro che nomadi e tutt'altro che arretrati. Stessa cosa per il confucianesimo, il buddismo ed il taoismo prodotti di culture tutt'altro che arretrate.
La tua discussione è discutibile anche alla luce della sociologia delle religioni. Di solito i popoli nomadi e molto arretrati tendono a credere in religioni sciamaniche o animistiche e non in culti complessi ed elaborati.

Citazione:
perchè? Per rispondere a domande esistenzionali, ovviamente. e quali sono? sono principalmente: da dove viene l'uomo? dove è nato l'uomo ed il mondo? chi ha creato tutto questo? bè, le sai anche tu, spero. in seconda analisi quel che dici è vero, il cristianesimo predica così; ma non è altro che la credenza putrecrescente dell'italia. Ci rimane a noi la scelta da fare: l'uso della ragione, della sapienza, l'essere razionali, capire, studiare, analizzare; oppure, come fate voi (religiosi): rimanere nell'ignoranza più totale, credere a cose scritte da uomini nell'avanti cristo...ecc...ecc...ecc...

Proprio perchè non mi piace credere nei dogmi assolutistici non amo credere nemmeno nel dogma assoluto della età contemporanea: il scientismo ovvero la scienza elevata a religione e considerata capace di dare risposta a tutte le domande possibili ed immaginabili. La scienza, in realtà, si basa su ipotesi operative ed è un metodo per risolvere problemi pratici ed, all'occorrenza, farci conoscere meglio la realtà. Essa è utile e valida a questo fine ma, per ammissione degli stessi scienziati (Einstein in testa) essa non è in grado di spiegare l'origine prima di tutte le cose e tutta un'altra serie di eventi che travalicano la dimensione razionale.
Altro mito da sfatare è quello del razionalismo ovvero della ragione elevata a Dio. Ridurre l'uomo alla sua pura dimensione "razionale" significa privarlo della sua natura e non serve credere in una religione per arrivare a questa conclusione ma basta leggersi Freud.
Non credo poi che la validità delle tesi affermate da una persone siano legate alla data cronologica in cui ha vissuto.
Insomma se in definitiva vi può essere qualcosa di criticabile nelle così dette "religioni organizzate", vi è quanto meno altrettanto da criticare in chi, condannando il fenomeno religioso, ripropone a sua volta una religione basata su dogmi.

Citazione:
Il cristianesimo predica la povertà, quando i preti sono i primi a battere cassa e pensare ai profitti, ora mi chiedo, chi pensa ai profitti? i capitalisti, perfetto... ora vedi che il paragone non è tanto più lontano e difficile, o impossibile, da fare

A prescindere dal fatto che confondere il fenomeno religioso in sè con la gerarchia clericale è un errore di analisi piuttosto grosso, il discorso non regge. Il capitalista non è colui che detiene la ricchezza, il capitalista non è nemmeno colui che realizza un profitto ma è colui che, detenendo delle ricchezze, le investe al fine di generare nuove ricchezze (profitto appunto) in una sorte di spirale infinita. Questo utilizzo della ricchezza non è stato mai fatto in maniera generalizzata ne dal clero ne dai nobili.

Citazione:
Questo siamo! nel tempo era d'obbligo crearsi degli idoli e delle ragioni di vita, ed ovviamente si sono create, di conseguenza, fandonie bellissime (contraddizione) e favole bellissime, stupende, ma con l'uso della ragione sono state demolite. Una di queste è il cristianesimo.
Potrei andare avanti notti a scriverti riguardo a come l'uomo si sia creato questi culti, ma rientra nella normalità. No problem.

Guarda se vuoi puoi andare avanti per anni ma finchè non rispondi alla obiezione che ti ho mosso in almeno tre dei tuoi topic non posso far altro che prendere atto del fatto che non rispondi alle domande che ti vengono poste. L'impostazione meccanicista che tu dai agli essere umani è già stata ampiamente smentita a fine '800 dalla psicoanalisi, quindi come la mettiamo?
Citazione:
La coscienza dell'uomo è scaturita semplicemente dalla materia giunta ad un certo livello di trasformazione... all'inizio tutte le persone, hanno dovuto creari cuulture, tradizioni, culti, usanza, credenze e tante altre cose... il cristianesimo ti dà una speranza bellissima, ma, per frotuna l'uomo razionale esiste/è esistito ed esisterà, ha capito che si trattava di una falsità creata per vivere, e, maturata, per il profitto del vaticano...

non rispondi alla domanda posta. Se si trattasse di manifestazioni della materia allora dovresti dimostrare quali trasformazioni avvengono ed in che parte del corpo umano. Non mi risulta l'inconscio risieda in nessun organo.

Citazione:
Se tu avessi maturato una mentalità di classe, non ti faresti queste seghe mentali, caro mio!

Di solito le seghe mentali finiscono per farsele quelli che queste realtà non le conoscono perchè le ignorano oppure perchè le rifiutano in nome di qualche divinità razionalista! Very Happy
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MessaggioInviato: Sab Mar 06, 2010 5:53 pm    Oggetto:  
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Guarda se vuoi puoi andare avanti per anni ma finchè non rispondi alla obiezione che ti ho mosso in almeno tre dei tuoi topic non posso far altro che prendere atto del fatto che non rispondi alle domande che ti vengono poste. L'impostazione meccanicista che tu dai agli essere umani è già stata ampiamente smentita a fine '800 dalla psicoanalisi, quindi come la mettiamo?


Hai centrato il problema.

Il nostro giovane amico, tende a non rispondere in modo diretto o a "rispondere" demagogicamente e secondo propaganda. Per cui riesce difficile intavolare un confronto, pur partendo dai rispettivi punti di vista nostri e suoi. Ovviamente in antitesi.

E mi rendo conto che può risultare fastidioso dover esaminare posizioni che definirle "di partito" è un eufemismo.

Marco aveva posto una interessante domanda, partendo dalla genesi del Sindacalismo Nazionale, che ha fondato il FAscismo Mussoliniano. Purtroppo è rimasta inascoltata, ma non credo a causa della cattiva volontà del nostro. Anzi! Marxista-Leninista ha una ottima volontà, ma diretta male. Non tanto per il fatto che abbraccia un'idea antitetica alla nostra, quanto per il MODO con cui l'abbraccia. Una Modo A-CRITICO e inappellabile. Infatti le risposte alle obiezioni, sono quasi sempre "meccaniche" e demagogiche. Frasi assolute che valgono in esse stesse. In questo si nota perfettamente la giusta analisi di DamaBianca, riguardo l'elevazione religiosa del Marxismo. Gli adepti si comportano esattamente come dei discepoli del dio Marx.

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MessaggioInviato: Sab Mar 06, 2010 9:55 pm    Oggetto:  
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Calma signori, scusate se non ho capito questa ''leggendaria'' domanda, quale sarebbe il quesito?


Comunque:


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I capitalisti non hanno bisogno della religione per diffondere il loro pensiero. Al massimo la religione, per un certo periodo, è stato un mezzo formale per fare bella figura in società. In realtà il capitalista diffonde la sua mentalità e la sua ideologia senza bisogno di prendere a prestito le ideologie o religioni degli altri. Non a caso chi oggi fa' i sermoni sul capitalismo non ha bisogno di appoggiarsi alla religione.



Parliamo due lingue diverse.
Il capitalismo usa la religione come mezzo per , per divulgare queste credenze senza un fondamento scientifico, per dare all'operaio il contentino e fargli credere che dopo la morte arriverà il vendicatore dei torti subiti, si andrà all'inferno o in paradiso; ma intanto il capitalista sfrutterà sempre e di più l'operaio storcendogli plusvalore.
Se non altro la coscienza rivoluzionaria rimarrà, in questo caso, ai minimi termini, come minimo, per la sussistenza, è il salario operaio.

Citazione:

Questa è una affermazione discutibili perchè molte religioni sono state crate da popoli tutt'altro che arretrati. Per esempio, il zoroastrismo è stato creato dai persiani tutt'altro che nomadi e tutt'altro che arretrati. Stessa cosa per il confucianesimo, il buddismo ed il taoismo prodotti di culture tutt'altro che arretrate.
La tua discussione è discutibile anche alla luce della sociologia delle religioni. Di solito i popoli nomadi e molto arretrati tendono a credere in religioni sciamaniche o animistiche e non in culti complessi ed elaborati.



Ho perfettamente presente il zoroastrismo.
è una delle religione più antiche, che non è simbolo di arretratezza, ma il chè è tutto un dire...
Nel tempo si sono create fandonie senza un fondamento scientifico, antiComuniste ed antiMarxiste, sempre più complesse.
D'altro canto la classe operaia è stata spesso e volentieri ingannata.


Citazione:
Proprio perchè non mi piace credere nei dogmi assolutistici non amo credere nemmeno nel dogma assoluto della età contemporanea



Il Comunismo si contrappone al dogmatismo.
Ecco cosa ne pensa il Grande Presidente Mao:


Il dogmatismo e il revisionismo si contrappongono entrambi al marxismo. Il marxismo deve necessariamente andare avanti, svilupparsi in ragione dello sviluppo della pratica, non può segnare il tempo. Se si facesse stagnante e stereotipato, non avrebbe più vita. Tuttavia, non si possono infrangere i principi fondamentali del marxismo senza cadere nell'errore. Considerare il marxismo da un punto di vista metafisico, come qualcosa di rigido, è puro e semplice dogmatismo. Negare i principi fondamentali e la verità universale del marxismo è revisionismo, è, cioè, una forma di ideologia borghese. I revisionisti cancellano la differenza tra il socialismo e il capitalismo, tra la dittatura del proletariato e quella della borghesia. Ciò che essi auspicano è, di fatto, non la linea socialista, bensì la linea capitalista. Nelle presenti circostanze, il revisionismo è ancora più nocivo del dogmatismo. Sul fronte ideologico ci incombe un compito importante: quello di criticare il revisionismo.



"Intervento alla conferenza nazionale del Partito comunista cinese sul lavoro di propaganda" (12 marzo 1957).

Citazione:

Il capitalista non è colui che detiene la ricchezza, il capitalista non è nemmeno colui che realizza un profitto



Mi sto facendo una grossa risata coi Maestri.

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Guarda se vuoi puoi andare avanti per anni ma finchè non rispondi alla obiezione che ti ho mosso in almeno tre dei tuoi topic non posso far altro che prendere atto del fatto che non rispondi alle domande che ti vengono poste. L'impostazione meccanicista che tu dai agli essere umani è già stata ampiamente smentita a fine '800 dalla psicoanalisi, quindi come la mettiamo?



Qual'è questa domanda?
Scusa ma me la sono persa.

Citazione:

Frasi assolute che valgono in esse stesse. In questo si nota perfettamente la giusta analisi di DamaBianca, riguardo l'elevazione religiosa del Marxismo. Gli adepti si comportano esattamente come dei discepoli del dio Marx.



La smettiamo con queste frasi assurde? Completamente l'opposto del Marxismo-Leninismo.
Avete fatto la stessa manipolazione della borghesia.
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MessaggioInviato: Dom Mar 07, 2010 12:03 am    Oggetto:  
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[quote="RomaInvicta"]
Citazione:


Gli adepti si comportano esattamente come dei discepoli del dio Marx.


Se non è Marx è il Partito. Qualunque fesseria dica il partito diventa il Dogma, preso come verità di fede senza alcuno spirito critico. In questo senso i marxisti sono proprio come i membri di una setta e il nostro amico ne è un tipico rappresentante... Spero per lui che riesca ad uscire dalla spirale...
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MessaggioInviato: Dom Mar 07, 2010 12:52 am    Oggetto:  
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["Marxist-leninist"]
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E' stata la Storia a mostrare che queste idiozie erano completamente infondate. La storia del crollo dell'URSS, di Solidarnosh in Polonia, di Medjugorje nella Yugoslavia comunista ecc. dimostrano inequivocabilmente la falsità di queste teorie.



Le parole che ho sottolineato sono una contraddizione. Se vuoi ti posto un'articolo che ti farà aprire gli occhi riguardo alla Yugoslavia, se era o no socialista.
Comunque sono analisi infondate.

[quote]

Sono fatti. Fatti storici, non analisi. Punto. Delle vostre beghe di quale sia stato il partito veramente comunista, quello cinese, quello sovietico, quello cambogiano o quello albanese non me ne frega niente. Avete fallito tutti miseramente e nel sangue di milioni di vittime innocenti. La religione si è dimostrata più forte del marxismo - è un dato di fatto storico - e dunque queste teorie fasulle sono state smentite dalla realtà, la quale ha prevalso sui dogmi fallaci di Marx. Le sue sì erano analisi infondate, smentite dalla realtà storica.
A differenza dei dogmi marxisti, qui non si parte da preconcetti, ma dagli effetti si ricavano le cause. Che la religione (che il marxismo non è riuscita ad estirpare) sia una delle cause del crollo sovietico è ormai appunto un dato di fatto, dimostrato dalla Storia.


["Marxist-leninist"]
Citazione:


Quello che non mi piace di questo discorso è la riduzione della realtà e della mente umana ad una serie di principi razionali perfettamente prevedibili a cui ci si arriva semplicemente usando la logica. Secondo me è molto riduttivo della natura umana e, senza tirare in ballo la religione, basta prendere in mano un manuale di psicoanalisi per rendersene conto.



["Marxist-leninist"][quote]
Ma per niente.
Non è una riduzione della realtà, nè della mente umana; è la pura e vera realtà, cruda, fredda, che distrugge le fiabette del ''tutti e felici e contenti nel paradiso''...
è duro da accettare, lo so.

[quote]

Molto semplicemente è infondato il materialismo storico. Senza entrare nel dettaglio come sta facendo Dux87, basta dire che da sempre l'uomo non si può considerare soltanto una testa puramente raziocinante - priva di aspirazioni, sentimenti, o sensibilità varie - finalizzata solo a risolvere i propri bisogni materiali in primis riempirsi la pancia.
Appunto l'idea dell'uomo ridotto a "stomaco che deve nutrirsi" è la base completamente sballata del vostro pensiero. Ancora una volta la storia dimostra la falsità di una teoria incapace di racchiudere la realtà nei suoi stretti dogmi: basta pensare alle centinaia di migliaia di grandi personalità della storia (ma anche di uomini comuni), poeti, scrittori, artisti, condottieri, santi ecc. che furono spinti nel loro operato dai più svariati motivi morali o ideali o cmq non soltanto materiali.
La massima evangelica "non di solo pane vive l'uomo" è innanzitutto una constatazione dettata dal buon senso e dall'esperienza. L'aver voluto escludere e cancellare questo lato evidente della realtà umana è la più grossa falla del pensiero marxista.
Voglio puntualizzare questo, di quanto dice giustamente Dux87: molto semplicemente, la psicanalisi cerca di capire razionalmente - quindi cmq sulla scia del razionalismo e del positivismo dell'800 - gli aspetti oscuri della mente umana che appunto non è mossa da puro razionalismo o da impulsi esclusivamente materiali.
Ma questo presupposto da cui parte la psicanalisi, era ben più antico (forse tanto quanto l'uomo): semplicemente, come dicevo, la psicanalisi cercava di interpretarlo e caratterizzarlo razionalmente, scientificamente.
Ma è assurdo che Marx abbia ritenuto di poter piegare la realtà (cioè che l'uomo sia caratterizzato solo da puro razionalismo e da puro istinto materiale) ai suoi dogmi.
Per cui la realtà è vera, non i dogmi di Marx che pretendono di precederla e rinchiuderla... quando semmai si parte dalla realtà per analizzare le cause degli effetti per poter, nel caso, rimuovere queste cause.
E' proprio questo che fa il fascismo, che è antidogmatico (vai negi appositi post).

Questo invito a uscire dai dogmi del partito per sviluppare un tuo proprio senso critico te lo avevo fatto non appena hai scritto i primi interventi su questo forum: l'indottrinamento acritico e l'appiattimento cieco su qualunque minkiata dettata dal partito è l'evidente limite di voi marxisti. E voi stessi ne siete le prime vittime...


["Marxist-leninist"]
Citazione:

Se vuoi, in un topic a parte, ti parlo di come nelle scuole, nella mia soprattutto (Che è, detto a malincuore, una scuola fascista, costruita sotto questa tremenda dittatura)


Ma ringrazia il cielo che è una scuola fascista...!!! Se l'avevano costruita i pseudo-italiani ti era già cascata in testa!!! Laughing

PS
tremenda dittatura per chi? Per massoni, plutocrati, mafiosi e comunisti?
Per gli antifascisti spediti in localitò di villeggiatura, mentre voi sterminavate milioni di persone???
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Dvx87




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MessaggioInviato: Dom Mar 07, 2010 2:22 am    Oggetto:  
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Citazione:
Calma signori, scusate se non ho capito questa ''leggendaria'' domanda, quale sarebbe il quesito?

non hai risposto alla critica dei sindacalisti rivoluzionari.

Citazione:
Parliamo due lingue diverse.
Il capitalismo usa la religione come mezzo per , per divulgare queste credenze senza un fondamento scientifico, per dare all'operaio il contentino e fargli credere che dopo la morte arriverà il vendicatore dei torti subiti, si andrà all'inferno o in paradiso; ma intanto il capitalista sfrutterà sempre e di più l'operaio storcendogli plusvalore.
Se non altro la coscienza rivoluzionaria rimarrà, in questo caso, ai minimi termini, come minimo, per la sussistenza, è il salario operaio.

il capitalismo non ha bisogno di della religione per diffondere il suo verbo sopratutto ai nostri giorni per il semplice fatto che le aspirazioni ed i "miti" dell'operaio di oggi non sono diversi da quelli del manager d'impresa.
L'analisi che fai avrebbe potuto avere un qualche senso alla fine dell'ottocento ma oggi è priva di significato. Senza poi contare che l'utilizzo distorto di una cosa per i propri fini non pregiudica la cosa stessa.

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Ho perfettamente presente il zoroastrismo.
è una delle religione più antiche, che non è simbolo di arretratezza, ma il chè è tutto un dire...
Nel tempo si sono create fandonie senza un fondamento scientifico, antiComuniste ed antiMarxiste, sempre più complesse.
D'altro canto la classe operaia è stata spesso e volentieri ingannata.

e quale sarebbe il fondamento scientifico? Io dubito si possa dare un fondamento scientifico a questioni metafisiche sopratutto perchè non è compito della scienza fare ciò.

Citazione:
Il Comunismo si contrappone al dogmatismo.
Ecco cosa ne pensa il Grande Presidente Mao:


Il dogmatismo e il revisionismo si contrappongono entrambi al marxismo. Il marxismo deve necessariamente andare avanti, svilupparsi in ragione dello sviluppo della pratica, non può segnare il tempo. Se si facesse stagnante e stereotipato, non avrebbe più vita. Tuttavia, non si possono infrangere i principi fondamentali del marxismo senza cadere nell'errore. Considerare il marxismo da un punto di vista metafisico, come qualcosa di rigido, è puro e semplice dogmatismo. Negare i principi fondamentali e la verità universale del marxismo è revisionismo, è, cioè, una forma di ideologia borghese. I revisionisti cancellano la differenza tra il socialismo e il capitalismo, tra la dittatura del proletariato e quella della borghesia. Ciò che essi auspicano è, di fatto, non la linea socialista, bensì la linea capitalista. Nelle presenti circostanze, il revisionismo è ancora più nocivo del dogmatismo. Sul fronte ideologico ci incombe un compito importante: quello di criticare il revisionismo.


"Intervento alla conferenza nazionale del Partito comunista cinese sul lavoro di propaganda" (12 marzo 1957).

questo non risponde alla obiezione che ho mosso.

Citazione:

Mi sto facendo una grossa risata coi Maestri.

questa definizione è stata presa dalla Ricchezza delle Nazioni di Adam Smith. La puoi trovare facilmente su qualsiasi libro di storia. Quindi è inutile ridere. Se per te il capitalista è semplicemente colui che detiene una ricchezza allora devo dedurre che non hai capito molto del capitalismo (se si ragiona così tutti sono capitalisti).

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Qual'è questa domanda?
Scusa ma me la sono persa.

l'impostazione meccanicista che porti avanti non è in grado di spiegare alcun che della natura umana perchè la natura umana, oltre a non essere meccanicista è composta sia dal razionale che dall'irrazionale. Quindi come concili qusta tua impostazione con la psicoanalisi? Mi pare però tu abbia già risposto nell'altro topic considerando tutto ciò "seghe mentali".
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