Marcus Cittadino Fascista-Gruppo ADMIN


Età: 49 Registrato: 02/04/06 11:27 Messaggi: 2613 Località: Palermo
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Inviato: Ven Lug 08, 2011 1:53 pm Oggetto: SICILIA 1943, il Valore dei combattenti italiani! Descrizione: |
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Con l'intento di voler giustamente tramandare il ricordo di quell'enorme sacrificio di sangue,contro una memoria falsata dalla propaganda dei nemici esterni ed interni, a testimonianza del valore e dell'impegno dimostrati dai militari dell'Italia Fascista nell'ardua lotta in difesa della propria terra contro le preponderanti forze nemiche dell'invasore anglo-americano,ecco le onorificenze tributate dalla stessa repubblica antifascista all'eroismo dei NOSTRI soldati. Un totale di 445 onorificenze al valor militare di cui 6 medaglie d’argento e 1 bronzo ai reggimenti; ai combattenti di vario grado 10 d’oro di cui 9 alla memoria;130 d’argento di cui 64 alla memoria;201 di bronzo di cui 42 alla memoria;97 croci di guerra di cui 7 alla memoria.
Per chi volesse approfondire seriamente il tema ecco alcuni testi:
E.Faldella, “Lo sbarco e la difesa della Sicilia”, 1956, Roma, Aniene editrice; Hugh Pond, “Sicilia!”, Milano, 1962, Longanesi; A . Santoni “ Le operazioni in Sicilia e Calabria”, Stato Maggiore Esercito, 1989 – 2004; P.L. Villari, "Husky 10 luglio 1943 – i militari italiani e la difesa della Sicilia", 2006, Roma, IBN Editore; A. Augello, “Uccidi gli italiani. Gela 1943. La battaglia dimenticata”, Milano,Mursia, 2009; F. Carloni, “Gela 1943 – le verità nascoste dello sbarco americano in Sicilia”, Milano,2011, Mursia
MEDAGLIE CAMPAGNA SICILIA luglio - agosto1943
Medaglie d’oro
FRANCISCI Enrico
Medaglia d'oro al valor militare, Generale di Divisione ris. (già luogotenente generale della M.V.S.N.).
motivazione:
Ufficiale generale valorosissimo, riuscito ad ottenere in situazione estremamente critica il comando di truppe operanti in settore delicato contro soverchianti forze nemiche, raggiunse nottetempo le posizioni più avanzate. Preso personalmente contatto coi reparti in prima linea impartì gli ordini per l’azione. Alle prime luci dell’alba, accesosi il combattimento fra carri armati nemici ed alcuni semoventi italiani, si portò al lato del semovente più avanzato e, mentre, in piedi seguiva le mosse dell’avversario fu colpito in pieno da una granata sparata da brevissima distanza. Animati dal sublime esempio bersaglieri ed artiglieri, testimoni della gloriosa sua morte, si accanirono nella resistenza emulando il loro eroico comandante. — Favarotta-Campobello di Licata, 11luglio 1943.
ADORNO Luigi
Medaglia d'oro al valor militare,Sottotenente cpi., 146° rgt. fanteria costiero.
motivazione:
Comandante di posto di blocco costiero, benché circondato per varie ore da preponderanti nuclei di paracadutisti ed attaccato dopo da colonne nemiche, fedele alla consegna di resistere sino all’ultimo, combatté strenuamente senza lasciarsi sgomentare dalle gravi perdite subite dal suo plotone, infliggendone assai gravi al nemico, finché, più volte colpito mortalmente, cadde al grido di « Viva l’Italia », immolando la sua giovane vita. — Sicilia, luglio 1943.
BARONE Vincenzo
Medaglia d'oro al valor militare, Sottotenente cpl. fanteria, CCXLIII btg. costiero.
motivazione:
Volontario di guerra, già menomato fisicamente per ferita derivante da incursione aerea nemica, rifiutando il lavoro d’ufficio cui era destinato, tornava fra i suoi fanti a guardia delle frontiere marittime della Patria. Durante uno sbarco nemico, sebbene attaccato da forze preponderanti per numero e per mezzi, rimaneva sul posto fedele alla consegna ricevuta, incitando i suoi pochi uomini alla resistenza ed infliggendo gravi perdite all’avversario. Caduti attorno a lui quasi tutti i suoi valorosi, finite le munizioni dell’unica sua arma automatica, cercava ancora di arrestare il nemico con il lancio delle bombe a mano, finché, colpito a morte da una raffica di mitragliatrice al viso, immolava la sua eroica giovinezza. — Spiaggia di Marzameni Pachino (Sicilia), 10 luglio 1943.
CATTANEO Giovanni
Medaglia d'oro al valor militare, Sergente, 34° rgt. Fanteria
motivazione:
Comandante di una squadra mitraglieri, attaccata da soverchianti forze avversarie e sotto l’infuriare del fuoco nemico tenne impavidamente il suo posto. Con l’esempio della sua calma e con la fermezza del suo coraggio spronò i suoi uomini alla strenua resistenza tenendo il nemico in scacco per oltre tre ore. Caduti i serventi dell’arma, continuò personalmente a far fuoco costringendo l’avversario a rinunciare all’attacco ed a ripiegare. Ferito due volte, non abbandonò il suo posto riuscendo a sparare ancora alcune raffiche, sinché colpito in pieno da una granata cadde al suo posto di combattimento consacrando con l’estremo sacrificio la sua mirabile tenacia e la sua eccezionale tempra di soldato. — Regalbuto, 29 luglio 1943.
MOCCIA Guido
Medaglia d'oro al valor militare, Maggiore cpl., 10° rgt. Bersaglieri
motivazione:
Ufficiale di complemento mutilato di guerra, assumeva volontariamente il comando di un battaglione bersaglieri. impegnato contro agguerrito avversario preponderante per forze e mezzi, ne contrastava l’aggressività con indomito valore, in tre giorni di epica, sanguinosa, impari lotta. Nel momento più critico della difesa, sotto un uragano di fuoco che dalla terra e dal cielo si riversava sul suo reparto animava con ammirevole tenacia l’eroica resistenza degli scarsi superstiti. Sempre primo tra i primi, benché già ferito per ben sei volte consecutive nello spazio di poche ore, fra cui la mutilazione del braccio destro e una gravissima ferita al viso, non desisteva dalla sua eroica azione che protraeva con sovrumana fermezza, finché esausto dava le consegne spirituali e materiali del battaglione all’unico capitano superstite incitandolo, all’estremo delle forze, a persistere nella cruenta impari lotta. Esempio fulgido di salde virtù militari. — Naro-Favara (Agrigento), 11-14 luglio 1943.
MONA Mario
Medaglia d'oro al valor militare, Colonnello s.p.e., comandante 33° rgt. fanteria.
motivazione:
Valoroso di tre guerre su diversi fronti, dopo aver formato del suo reggimento un saldissimo blocco di energie, lanciato al contrattacco di munitissima testa di sbarco che aveva dominio completo dall’aria e dal mare, con irresistibile azione riusciva a sgominare l’avversario, fornito di schiacciante superiorità di mezzi, obbligandolo ad iniziare il reimbarco. Impegnato, in seguito, da ingenti mezzi corazzati, reagiva eroicamente con i pochi superstiti del battaglione di primo scaglione persistendo con tenacia nell’assoluta impari lotta fino all’esaurimento delle munizioni. Al calar della notte riusciva a sottrarsi alla cattura e rifiutava di essere sostituito nella difesa di posizioni arretrate ove ancora si difendeva strenuamente. Nel successivo ripiegamento, effettuato per ordine superiore, faceva eseguire il movimento attardandosi personalmente sulle posizioni fino a che tutti i suoi dipendenti si erano ritirati. In questo suo atto di estremo eroismo immolava la vita senza lasciar traccia delle sue spoglie mortali. — Gela-Butera (Sicilia), 11-13 luglio 1943.
SANTANGELO Antonio
Medaglia d'oro al valor militare
Sottotenente s.p.e., 40° raggruppamento artiglieria di C. d’A.
motivazione:
Comandante di una sezione di artiglieria, facente parte di una colonna destinata ad una importante operazione, in tre giorni di aspri combattimenti, dava prove di spiccate virtù militari. Chiesto ed ottenuto di essere impiegato in funzione controcarro, esplicava tale compito con perizia, infliggendo gravi perdite all’attaccante. Nella difesa dell’ultimo caposaldo, diretto da ogni lato da forze corazzate continuava a resistere sino all’estremo. Ferito gravemente il servente dell’ultimo pezzo, si sostituiva ad esso e continuava il fuoco, finché, investito da una raffica di mitraglia, cadeva incitando i pochi superstiti alla lotta. Sicilia, 10-13 luglio 1943.
SIGNORELLI Guido
Medaglia d'oro al valor militare,Tenente cpl., CXXVI gruppo artiglieria autonomo da 75 / 27 della Divisione « Napoli».
motivazione:
Comandante di una sezione di artiglieria da 75/27 mod. 906, durante combattimento contro schiaccianti forze, dava prova di grande attaccamento al dovere. Durante un ripiegamento della sua sezione, conscio del pericolo a cui si esponeva, per salvare l’esiguo reparto minacciato di accerchiamento non esitava a tentare di aprire ad esso, combattendo come fante, la via ostruita da preponderanti forze corazzate. Ferito al petto da una raffica di mitragliatrice, persisteva nella impari lotta a colpi di bombe a mano. Colpito di nuovo e mortalmente, tentava l’estrema reazione incitando i suoi uomini a strenua difesa. Esausto cadeva sul campo dell’onore. — Bivio Canicattini Bagni-Floridia (Sicilia), 10 luglio 1943.
SCAPUZZI Luigi
Medaglia d'oro al valor militare,Sottotenente cpl. fanteria, CCXXXIII btg. controcarri semoventi da 47/32.
motivazione:
Chiedeva insistentemente ed otteneva di essere trasferito dal deposito ad un battaglione semoventi da 47/32 destinato in zona di operazioni. Nella prima fase di un ciclo operativo assegnato a rifornimenti di una compagnia assolveva compiti affidatigli con elevato senso del dovere e spirito di iniziativa su itinerari intensamente battuti. Successivamente, cadutone prigioniero il comandante, assumeva il comando della compagnia. Durante un combattimento notturno particolarmente accanito, posto a protezione di reparti duramente attaccati eseguiva continue puntate offensive per tentare di contenere l’urto degli assalitori. Esaurite tutte le munizioni di bordo, piuttosto che ripiegare, preferiva imbracciare il mitra e col busto eretto fuori del carro continuava l’impari lotta. Trovava così morte gloriosa, colpito in pieno petto. — Sicilia, 10-22 luglio 1943.
SOMMARUGA Erminio
Medaglia d'oro al valor militare,Tenente colonnello cpl. art., 287° reggimento costiero.
motivazione:
Esaurite le munizioni di artiglieria del gruppo ai suoi ordini, prese il comando di un importante caposaldo costiero attorno al quale si addensava il nemico, cui rivolse il fuoco delle poche mitragliere disponibili. Circondato da presso, mentre i pochi uomini rimasti attorno a lui aderivano alla resa, con nel cuore l’amarezza della ineluttabilità di un avverso fato, decise di continuare da solo l’impari lotta e morire sul posto. Allontanati energicamente alcuni civili che andavano incontro al nemico con drappi bianchi, in segno di resa, si slanciò sulla mitragliatrice rimasta per spegnervi con la fiamma della sua grande anima l’ultima cartuccia, indi al nemico scoprì il petto gridando: « eccovi un bel bersaglio », volle che i battiti del suo nobile cuore fossero spenti dalla mitraglia. In un tristissimo momento della storia italiana affermava col cosciente sacrificio supremo il sentimento del dovere e la capacità di valore dell’ufficiale italiano, esempio di virtù adamantine per i viventi e per i posteri. — Marsala, 23-24 luglio 1943. _________________ " Forse che non conoscendo a fondo il pensiero del Duce si può affermare di essere fascisti? Noi diciamo di no! Che il fascismo non è istinto ma educazione e perciò è conoscenza della sua mistica,che è conoscenza di Mussolini" (N. Giani) |
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